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L’intervista della settimana: Leonardo Josè Paletta

Momento importante per l’Orvietana dopo il pari di Sansepolcro e prima della sfida contro la capolista, ne parliamo con Leonardo Josè Paletta.

22 anni, italo venezuelano nato a Caracas, con doppio passaporto, Leonardo Paletta lo abbiamo imparato a conoscere grazie alle sue incursioni sulla fascia, partendo dalle retrovie fino a ritrovarsi a crossare da fondo campo.

E’ il primo momento importante della stagione, le prossime due partite affronterete le prime due in classifica, come arriva la squadra a questi appuntamenti?

“Arriviamo con 7 risultati utili consecutivi, segno che siamo concentrati e che stiamo lavorando bene, ma servirà ancora più impegno per continuare a la striscia positiva”.

La gara di Sansepolcro ha dimostrato che, anche su un campo difficile contro un avversario forte, l’Orvietana è riuscita a portare a casa il punto e a tenere, per la terza trasferta consecutiva, la porta imbattuta.

“Domenica abbiamo incontrato un avversario di alto livello, che ha più esperienza di noi, è stato un punto prezioso che ci consente di mantenere il sesto posto, ancora più importante non aver subito gol, il campionato è ancora lungo, ma dobbiamo cercare di rimanere in quelle zone di classifica”.

Domenica arriva ad Orvieto la capolista Tiferno, già incontrata due volte in coppa poche settimane fa, almeno tatticamente non ci dovrebbero essere sorprese, o no?

“Ci conosciamo bene ormai, prevedo una gara molto intensa dal punto di vista fisico, loro non hanno mai nascosto di voler vincere il campionato, quindi noi dovremo cercare di sfruttare ogni occasione che ci capiterà. Dobbiamo imparare ad essere più cinici, anche in coppa nella prima partita ne avevamo avute molte di occasioni, con un po’ di cinismo poteva finire in un altro modo e avremmo potuto avere qualche punto in più in classifica anche in campionato”.

Lo scorso anno partivi dalla posizione di esterno a centrocampo, ora sei quello che un tempo veniva chiamato “terzino fluidificante”: più campo da coprire e quindi più fatica?

“La differenza è che lo scorso anno mi dovevo occupare di meno della fase difensiva, pensavo soprattutto ad attaccare e magari per questo riuscivo a servire in area più palloni, ora invece dovendo occuparmi anche di quello che accade dietro, mi vedete meno in attacco, ma quando posso la fascia me la faccio comunque tutta!”

Proprio per questo la velocità sembra essere una delle tue armi migliori, ma quali sono le tue caratteristiche?

“Penso di essere più bravo tatticamente che tecnicamente, ma mi impegno sempre a migliorare”,

Ormai il periodo di ambientamento in questa, per te, nuova realtà si è esaurito, che campionato è quello che state giocando?

“E’ molto duro, non puoi permetterti rilassamenti contro nessuno, non ci sono squadre materasso, ogni domenica è una lotta e bisogna sempre stare concentrati. Ma è bello proprio per questo, gli stimoli non mancano, la classifica è molto corta, non bisogna guardarla ora, c’è rischio che se vinci due partite vai in orbita e se ti gira male una domenica finisci in zone poco tranquille, ma in realtà è presto per fare conti”.

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