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L’intervista della settimana: Giuseppe Danieli

Dal Lazio all’Umbria Danieli è sempre capocannoniere. Ecco come il bomber biancorosso commenta questa prima fase di stagione.

Dopo qualche domenica di “rodaggio” Giuseppe Danieli ha cominciato a segnare, aveva lasciato il Lazio con il titolo di capocannoniere dell’Eccellenza e ora è già da solo in testa ai marcatori anche qui in Umbria. Il bomber biancorosso si accende subito in un gran sorriso:

“Era ora! Un po’ mi pesava questa cosa, è merito però di tutta la squadra che gioca bene, con serenità e piano piano devo dire che sta dando i suoi frutti tutto il lavoro svolto in questa prima parte di stagione. Direi che il periodo di rodaggio è finito, con qualche compagno avevo giocato insieme anche lo scorso anno, ma con molti no ed è inevitabile che un po’ di adattamento serviva, ora tutti hanno capito come mi piace ricevere palla e io so come si muovono loro”

Hai distribuito le tue reti in 3 partite che coincidono con le 3 vittorie dell’Orvietana in campionato.

“Me ne ero accorto, insomma se segna Danieli l’Orvietana vince! A parte scherzi vedrete che inizieranno a segnare reti decisive anche Mortaroli, Chiumarulo e gli altri che se lo meritano per il gran lavoro che fanno”.

Sono tutti gol segnati in casa, è arrivato il momento di gonfiare la rete anche in trasferta?

“Direi proprio di sì! Anche perché ora ci aspetta una gara importante. Ma non so spiegarmi come mai, forse perché in casa giochiamo meglio, o magari gli avversari hanno un approccio diverso, o semplicemente al Muzi trovo più spazi”.

Da una capolista all’altra, dopo il successo sul Tiferno ecco la Narnese. Le avete incontrate anche in coppa, quindi le conoscete bene, secondo te quali sono le principali differenze tra le due?

“A Narni mi aspetto una partita più maschia, più dura fisicamente, con la Tiferno sono state gare molto tecniche. La Narnese ha molti giocatori con importanti caratteristiche fisiche, penso ad esempio a giocatori come Quondam o Raggi, a me personalmente piacciono proprio questo tipo di gare”.

Il calendario vi ha messo davanti già Tiferno, Angelana, Sansepolcro e Spoleto ovvero le squadre più accreditate, chi ti ha impressionato di più e che confronto si può fare con l’Orvietana?

“La squadra più forte secondo me paradossalmente è quella più attardata in classifica, ovvero il Sansepolcro, è la rosa più attrezzata, sviluppa un bel gioco. Ora ha un momento negativo, capita a tutti, ma vedrete che tornerà presto in alto. Noi abbiamo dimostrato di giocarcela con tutti”.

Ti vediamo spesso venire a prendere palloni a centrocampo, quando magari molti si aspettano che una punta come te debba lasciare ad altri questo compito, è quindi una scelta ben precisa?

“E’ una mia caratteristica, non resto fermo lì davanti, mi sacrifico e vengo a portare su palloni, forse lo faccio anche troppo, a volte anche Fiorucci me lo dice, ma è il mio carattere, quello di dare una mano sempre”.

La più grande differenza che hai incontrato fin qui tra il campionato laziale e quello umbro?

“Nel Lazio ho trovato difese più fisiche, ci sono molti più contatti anche a palla lontana, malgrado ciò gli arbitri fischiano meno. Qua ci sono meno contrasti fisici, ma a quanto pare mi fischiano più falli a favore. Mi sono dovuto ambientare anche a questo aspetto”.

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