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Storica vittoria a Livorno, salvezza vicinissima, ma non scatta ancora la matematica

L’Orvietana soffre nel primo tempo, Marricchi salva il risultato due volte, poi nella ripresa colpisce e affonda il Livorno apparso confuso e poco concreto. (Foto: Livorno Press).

LIVORNO – ORVIETANA 0-2

LIVORNO (3-4-1-2): Fogli; Fancelli, Benassi (36’st Russo), Giampà; Zanolla (9’st Greselin), Pecchia (18’st Longo), Luci, Lucarelli (27’ Giuliani); Bruzzo (9’st Bamba); El Bakhtaoui, Lucatti. A disp.: Bagheria, Solari, Belli, Camara. All.: Collacchioni.

ORVIETANA (4-4-2): Marricchi; Frabotta, Borgo, Siciliano (38’ Bassini), Caravaggi; Rosini (23’st Carletti), Proietto (36’ Siragusa), Rinaldi, Omohonria (45’st Alagia); Tomassini (48’ st Vicaroni), Mignani. A disp.: Rossi, Papale, Bahrii, Chiaverini. All.: Fiorucci.

ARBITRO: Muccignato di Pordenone (Lauri di Modena – Posteraro di Verona).

MARCATORI: 8’st Borgo, 33’ Mignani

NOTE: Spettatori 547 paganti, 1960 abbonati. Ammoniti: Zanolla, Fancelli, Benassi (L), Omohonria (O). Angoli: 10-2. Recupero: 2 + 5.

La storica vittoria all’Ardenza ancora non vale la salvezza matematica, ma ormai i 41 punti conquistati mettono l’Orvietana in posizione più che privilegiata per raggiungere l’obiettivo. Sarà decisiva l’ultima giornata domenica prossima a Orvieto contro il Montespaccato. Un punto e si potrà festeggiare, ma anche in caso di sconfitta ci sono diverse combinazioni che salverebbero lo stesso i biancorossi, diverse ma appunto non tutte, è per questo che non è scattata ancora la matematica. Solo un ipotetico caso di arrivo a pari merito a 3 a quota 41 punti con Grosseto e Sangiovannese porterebbe ai playout, ma servirebbe un incastro di risultati da superenalotto. (Un arrivo a 4 squadre a 41 condannerebbe ai playout il Grosseto e anche un arrivo a 3 con Orvietana, Grosseto e Ostia condannerebbe i maremmani e così ovviamente un arrivo a 2 Orvietana e Grosseto salverebbe sempre l’Orvietana).

Senza Ricci a centrocampo Fiorucci torna a dare una maglia da titolare a Rinaldi nello stesso reparto, per il resto confermati gli altri dieci undicesimi della formazione che aveva battuto il Città di Castello domenica scorsa.

Livorno che si fa vedere subito con la progressione El Bakhtaoui che entra in area, ma la sua conclusione in porta colpisce Borgo. Proteste livornesi per il possibile tocco di mani del difensore, tutto regolare invece per l’arbitro. Sul ribaltamento di fronte si fa pericolosa l’Orvietana con Proietto, ma la palla finisce a lato.

Da metà ripresa però il Livorno cambia passo, tanto che conquisterà 8 corner in 25 minuti. Poco prima della mezz’ora Proietto si fa apprezzare per un prodigioso recupero in corner su Lucatti lanciato a rete. Poi ci pensa Marricchi a tenere inviolata per la quarta domenica consecutiva la porta dei biancorossi. Prima il numero uno ospite ferma Luci ben servito sottoporta da Lucarelli, due minuti dopo si ripete su El Bakhtaoui, che aveva disegnato una velenosissima traiettoria a girare che stava finendo in porta.

L’Orvietana riesce a rifiatare solo nel recupero del primo tempo quando Tomassini fugge via sulla destra, serve palla a Mignani, sul limite del fuorigioco, ma l’attaccante biancorosso non ne approfitta.

La ripresa inizia con gli stessi effettivi. L’Orvietana però rientra in campo con un diverso piglio, tanto che alla prima occasione passa: Omohonria sulla destra fa partire Proietto che crossa a centro area dove saltano in coppia Tomassini e Borgo, difficile stabilire con esattezza la paternità del gol che rimarrà un po’ un mistero, ma quello che conta è che, dopo un primo tempo di sofferenza, i biancorossi sono avanti. Collacchioni non aspetta nemmeno che si batta da centrocampo e opera immediatamente un doppio cambio: dentro Bamba e Greselin per Zanolla e Bruzzo.

Ma il Livorno non c’è più, l’Orvietana controlla, ha un’altra occasione al 18’ con Rosini poi intorno alla mezz’ora ecco che la partita si decide grazie a tre errori uno più clamoroso dell’altro. Frabotta sbaglia l’appoggio dietro di testa, Longo si ritrova tutto solo davanti a Marricchi, ma la sua conclusione non centra i pali. L’Ardenza reagisce male, c’è chi lascia la tribuna, solo gli ultras della curva nord continuano ad incitare. Ma l’errore decisivo arriva tre minuti dopo, stavolta la frittata la combina il portiere di casa che sbaglia il controllo e regala palla a Mignani dentro l’area di rigore, l’attaccante biancorosso non è tipo però da farsi sfuggire queste occasioni e il suo diagonale si insacca e vale lo 0-2.  

Il Livorno non reagisce più, finisce coi giocatori in festa sul terreno di gioco dell’Armando Picchi, si cominciano a fare i conti, sembra in un primo momento raggiunta la salvezza, ma, nei meandri della classifica avulsa si nasconde ancora un unico caso che condannerebbe i biancorossi ai playout.

Ma domenica prossima al Muzi contro un Montespaccato quasi condannato alla retrocessione diretta (anche qui la matematica dà ancora qualche barlume di speranza ai romani), potrebbe scattare la festa.

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