Storia

Il biancorosso nella storia

L’inizio ufficiale dell’attività per l’Unione sportiva Orvietana (Uso), risale al lontano 1910 quando alcuni giovani orvietani parteciparono ad un concorso provinciale di educazione fisica che si svolse a Rieti. Dieci ragazzi che rispondevano al nome di: Molaioni, Lardani, Tristizia, Presenzini, Bettoni, Boccalini, Olimpieri, Bianconi, Pallottini e Piscini, guidati dal professor Amperio Canali rappresentarono per la prima volta i valori sportivi della città della Rupe.

LA NASCITA: 11 FEBBRAIO 1913
L’atto formale della costituzione dell’Unione Sportiva Orvietana avvenne soltanto tre anni dopo, 11 febbraio 1913. Primo presidente fu eletto il conte Vittorio Ravizza che il 10 agosto dello stesso anno fu l’arbitro della prima partita di calcio giocata ad Orvieto.

Alle 17,30 di quel pomeriggio d’estate si calciò il primo pallone della storia orvietana nell’allora “Campo della Fiera” adibito per l’occasione a campo da calcio. Ad affrontarsi furono l’Uso e la Fortebraccio di Perugia.
I novelli calciatori orvietani subirono l’esperienza dei perugini che vinsero quella partita con il risultato di 2 – 1. Questo fu solo l’inizio.
Un anno dopo venne inaugurato il primo stadio di calcio ad Orvieto nella zona dell’Arcone, in quell’occasione l’Orvietana affrontò il Roman F.b.c, vincitore del campionato di terza categoria.

A cavallo tra gli anni venti e trenta iniziò a farsi strada all’interno della società la figura più emblematica della storia dell’Orvietana e dello sport locale, cioè il presidente Luigi Muzi.
Il primo campionato ufficiale disputato fu quello del 1929 – 30, terza divisione regionale, ma l’avventura si interruppe nel 1933 quando la squadra fu ritirata dal campionato perché al posto dell’allora campo di calcio venne costruita l’accademia femminile.

LA COSTRUZIONE DEL VIA ROMA E LA PRESIDENZA DI LUIGI MUZI


L’attività calcistica riprese soltanto agli inizi degli anni quaranta quando venne costruito lo stadio di via Roma.
L’Orvietana ripartì nel 1941 dalla Prima divisione regionale, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale interruppe l’attività della squadra. Luigi Muzi (foto) ridiede vita alla società sportiva dopo gli eventi bellici e nel 1945 ripartì la stagione. Pochi anni più tardi, 1947 – 48, l’Uso visse il momento migliore della sua storia calcistica.
La vittoria del campionato di prima divisione catapultò la squadra in serie C, ma la permanenza nel girone nazionale durò soltanto un anno. Gli anni cinquanta si aprirono con la stracittadina U.s. Orvietana – 8° Car di Orvieto, il campionato di prima divisione regionale fu infatti caratterizzato dallo scontro tra le due squadre della Rupe: una quella degli orvietani, l’altra quella dei militari dell’allora Caserma Piave. Il calcio di quegli anni inizio a suscitare la passione di molti tifosi dando inizio alla storica disputa del torneo dei Bar. Il grande evento di quegli anni fu l’amichevole tra l’Orvietana e la nazionale Militare del 1956.

NON SOLO CALCIO NELLA STORIA DELL’USO

Nel corso degli anni, l’Unione Sportiva Orvietana non ha svolto la propria attività solo nel settore del calcio che è pur sempre rimasto il principale settore di interesse, ma anche in numerose altre discipline, dimostrando in ciò di essere un’associazione sportiva a tutti gli effetti. Tra gli altri sport seguiti dall’Uso ci sono stati infatti la pallacanestro, il ciclismo, l’atletica leggera ed anche la boxe che ad Orvieto è andata lentamente scomparendo. A partire dagli anni settanta, l’attività ha finito invece per concentrarsi esclusivamente sul calcio.

MARIO FRUSTALUPI E GLI ANNI ‘70


L’attività calcistica era incentrata dall’astro nascente Mario Frustalupi (nella foto al fianco di Giacinto Facchetti) che dalle giovanili si stava facendo strada fino ad arrivare in prima squadra nel 1957 -58.
Il giovane prodigio locale disputò poche partite nel campionato di Promozione per poi essere lanciato nel grande calcio. Con lui cominciò a maturare la grande passione biancorossa anche l’attuale segretario Vittorio Michelangeli.
Il fermento sociale degli anni sessanta fece bene anche all’Orvietana che partì con la vittoria del campionato di seconda divisione del 1960 – 61.
L’altro successo che anticipò i fasti degli anni settanta fu quello del 1966 – 67 (durante la presidenza di Mario Torroni) dove l’Orvietana arrivò a disputare il campionato di Serie D.
II 4 giugno 1967 fu una monetina da cinquanta lire a decidere il salto di categoria. L’Orvietana e il Gubbio che avevano terminato la stagione in parità si incon¬trarono al Santa Giuliana di Perugia per lo spareggio ma al termine dei tempi supplementari il risultato si bloccò sul 2 – 2 e dunque fu l’inevitabile lancio della monetina a sancire il futuro della squadra.
In quegli anni iniziò anche l’avventura nel calcio nazionale del portiere Graziano De Luca che continuò poi con Lucio Dragoni, acquistato dal Cesena a metà degli anni settanta.
Nel 1973 l’Orvietana iniziò il campionato di serie D, girone F, con il preciso obiettivo di puntare alla serie C, ma dopo aver battagliato per alcune giornate per la vetta della classifica con il Cynthia concluse la stagione al quinto posto. La stagione 1974 -75 venne segnata dalla scomparsa di Luigi Muzi, all’età di 86 anni, al quale venne intitolato lo stadio di Ciconia inaugurato nell’estate del 75 contro la Lazio di Frustalupi, vincitrice del campionato di serie A.

IL TRACOLLO DEGLI ANNI OTTANTA

Nel nuovo stadio l’Orvietana disputerà alcuni campionati di serie D per poi incappare in un tracollo societario ad inizio anni ottanta che la riporterà in prima categoria. Le vicissitudini alla direzione della squadra resero instabile l’ambiente e soltanto l’arrivo di una figura carismatica come il presidente Vincenzo Palmieri riporterà l’Orvietana a disputare campionati importanti.

Il grande exploit l’Orvietana lo fa nella stagione 1992 – 93, quando vinse il campionato di promozione senza nessuna sconfitta, stabilendo il record di punti per un campionato regionale. La fine degli anni novanta si caratterizzò sia con il passaggio dalla denominazione storica di Unione Sportiva Orvietana a quella di Associazione Sportiva Orvietana.

Vicissitudini legali che non fermano la voglia di arrivare nuovamente alla serie D. I biancorossi ci riuscirono nel 1994 – 95, ma retrocedono subito. Come presidente era presente Domenico Pizzardi , con la passionale parentesi del finanziare, ex presidente della Metro Goldwin Maier, Giancarlo Parretti.

L’ATTUALITA’


Altra toccata e fuga per la Serie D arriva 1998 – 99 con il presidente Patrizio Bartolini che svolgerà questa funzione fino al campionato 99/2000, nel periodo di presidenza di Bartolini due ragazzi dell’Orvietana, Andrea Bracaletti e Alesandro La Vecchia, lasciano la nostra società per approdare nel calcio professionistico rispettivamente nel Genoa e nella Juventus, a Bartolini subentra Domenico Pizzardi nel campionato 2000/01, nella seguente stagione 2001 – 02, un ripescaggio da il là alla storia attuale dell’Orvietana.
La coppia Alvaro Arcipreti e Roberto Borrello portano ad Orvieto giocatori del calibro di Gabriele Scandurra, Maurizio Baciocchi e Mario La Cava arrivando a conquistare la massima affermazione in campo nazionale dell’Orvietana con la semifinale di Coppa Italia del 2004.
In questa fase fondamentale diventa l’apporto di tutta la società e di personaggi della caratura del presidente Alessandro Paci, coadiuvato da Roberto Biagioli, del vicepresidente Franco Marchino e del segretario Vittorio Michelangeli.
Le passioni più grandi si vivono nella stagione 2004 – 05 con l’Orvietana che vola in campionato e raggiunge i play off. Ciliegina sulla torta per l’esperienza di “Borrellik” sulla panchina biancorossa, tanto da vincere gli spareggi, ma la federazione non consentirà all’Orvietana di approdare in serie C2.
Nel 2005 – 06 le sorti della squadra vengono malamente affidate alla coppia Lamberto Magrini – Domenico Sfrappa. Nessuna mossa azzeccata dei due e l’Orvietana fatica in campionato. A tentare di salvare le sorti del gruppo arrivano Fabrizio Mortolini e l’allenatore Giulio Peruzzi, ma al di là degli sforzi la retrocessione è inevitabile.
La federazione, però, questa volta consente all’Orvietana di tornare nei Dilettanti e allora si parte con un grande progetto che oltre a Mortolini coinvolge il Diesse, Alberto del Frate e l’allenatore, Fabrizio Fratini.
A livello societario, invece si passa dalla denominazione di Associazione Sportiva Orvietana a l’attuale Orvietana Calcio Srl che sancisce anche una importante operazione gestionle voluta dalla dirigenza. Il campionato 2006 – 07, quello del rodaggio, si trasforma in un bella esperienza che getta solide basi per il futuro. Il resto è storia attuale.