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L’intervista della settimana: Marco Annibaldi

Sesto risultato utile consecutivo per l’Orvietana che, dopo aver perso all’esordio non senza qualche rammarico, non ha più conosciuto amarezze. Domenica scorsa la vittoria contro l’Ellera ha portato ai biancorossi una classifica con vista playoff, il quinto posto dista infatti solo un punto. Ne parliamo con Marco Annibaldi, difensore centrale che per il secondo anno veste la maglia biancorossa.

Marco sei a guida di un reparto che fin qui si dimostra come fiore all’occhiello della squadra: nelle ultime 4 gare un solo gol subito, quello contro l’Ellera, peraltro indolore visto che è stato ininfluente sul risultato che vi ha visto prevalere 3-1.

“In realtà mi rode aver preso anche quel gol, ci tenevamo tanto a tenere la porta imbattuta per la quarta gara di fila. Ma di buono ci sta che più di uno o due tiri in porta a partita non li subiamo forse dalla prima giornata, questo perché con gli altri compagni di reparto l’intesa funziona, sia con i più giovani che stanno crescendo, che con i più esperti. Ora siamo migliorati anche nel gioco, nel modo con cui usciamo dalla difesa, nella personalità e le cose vanno ancora meglio. Ho poi accanto a me Alessandro De Vitis ci intendiamo alla grande anche perché con lui ho un ottimo rapporto pure fuori dal campo, condividiamo lo stesso stile di vita.”

Dei nuovi compagni chi ti ha sorpreso di più?

“Come compagni di reparto Paletta e Grizzi, Leo secondo me è tra i migliori di questa categoria, Stefano essendo un classe 99 avrebbe potuto anche avere chances come fuoriquota in Serie D. Per il resto Mortaroli ha un grande estro, Danieli vedrete che sarà il centroavanti più devastante del campionato. Ma se di questi un po’ me lo aspettavo, chi mi ha veramente sorpreso di più è stato Colangelo”.

Ora arriva un ciclo difficile: Sansepolcro e Narnese in trasferta, con di mezzo la gara interna contro la capolista Tiferno, te la senti di fare un pronostico?

“Secondo me la partita più difficile è proprio la prossima a Sansepolcro, hanno costruito una squadra per vincere, non sono partiti al massimo, hanno già cambiato allenatore e ora hanno Bonura che io conosco bene perché lo ho avuto alla Subasio, è veramente molto esperto. Dovremo tenere a bada soprattutto Braccini e Valori e continuare a crescere con il nostro gioco. Tiferno e Narnese le abbiamo già incontrate in coppa, ma ci penseremo dopo”.

Dove secondo te la squadra ha migliori margini di miglioramento?

“Come ti ho già detto, stiamo migliorando nel gioco, nel modo in cui impostiamo le azioni così che anche gli attaccanti avranno palle migliori da mettere dentro, è un lavoro che riguarda tutti i reparti, nessuno escluso”.

Parliamo più in generale, fin qui cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto il calcio?

“Il calcio mi ha dato felicità nel praticare un’attività che ho sempre amato fin da bambino e che ora insegno anche ai più piccoli della scuola calcio dell’Orvietana, mi fa sentire bene con me stesso e con gli altri, mi ha permesso di conoscere tantissime persone, molto differenti tra loro, che mi hanno arricchito. Il vivere lo spogliatoio è ciò che mi piace di più. Mi ha tolto invece un po’ di libertà, soprattutto tra i 18 e i 20 anni: mai conosciuto un sabato sera quando la domenica giocavo, mai una settimana bianca, insomma sacrifici a cui molti giovani oggi non vogliono rinunciare”.

L’emozione più bella e la delusione più grande fino a oggi sui campi di calcio?

“L’emozione più grande è stata quando, giocando con la Berretti della Ternana e allenandomi spesso con la prima squadra, esordii proprio con la squadra principale rossoverde nella coppa Italia di Serie C, la delusione più grande due anni fa, proprio prima di arrivare a Orvieto. Con la Subasio eravamo partiti per salvarci invece ci trovammo primi a tre giornate dalla fine. Perdemmo lo scontro diretto a Bastia, con tante polemiche arbitrali e svanì il sogno di vincere il campionato: una delusione per il risultato, ma in realtà fu una grande stagione, un vero e proprio rilancio per me”.

Un obiettivo di carriera?

“Mi piacerebbe salire di categoria e provare a cimentarmi in Serie D, conosco molti colleghi che la disputano, vorrei provarci anche io, magari dopo aver dimostrato ancora una volta di fare bene in Eccellenza”.

Il miglior difensore al mondo oggi secondo te chi è?

“Non ho dubbi, il più forte nel mio ruolo è Virgil Van Dijk del Liverpool, non ha al momento rivali!”.

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